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È possibile essere licenziati dal datore di lavoro dall’oggi al domani? Prima di poter rispondere alla domanda è necessario esaminare in quali casi un lavoratore può essere licenziato e se vi sono degli obblighi da parte del datore di lavoro.
Quando il rapporto di lavoro diventa problematico a causa del comportamento del datore di lavoro, il dipendente può dare le dimissioni per giusta causa. In questi casi ci si interroga sulla possibilità di chiedere l’indennità di disoccupazione ovvero se il lavoratore non possa usufruirne.
Nel caso in cui il lavoratore venga licenziato deve in primo luogo attendere che la lettera arrivi a casa propria. Non conviene mai firmare la lettera che viene consegnata a mano neppure per presa visione.
Il datore di lavoro può, nel caso in cui venga a conoscenza di comportamenti sanzionabili del dipendente, contestare i fatti per iscritto. La contestazione, come visto deve essere immediata, specifica e immutabile.
Ricevuta la lettera di contestazione disciplinare da parte del datore di lavoro è necessario, senza indugio, prendere una decisione: o indicare per iscritto le proprie giustificazioni assumendo le proprie difese, oppure chiedere di essere sentito oralmente per poter compiutamente illustrare la propria posizione.
Quando il datore di lavoro al termine del procedimento disciplinare decide di comminare una sanzione, il lavoratore che ritiene tale provvedimento ingiusto ha la possibilità di impugnarlo secondo due diverse modalità previste dall’art. 7 dello Statuto dei Lavoratori che prevede la scelta tra la causa davanti all’autorità giudiziaria ovvero la costituzione di un collegio di conciliazione ed arbitrato.
L’art. 2103 del codice civile prevede che: “il lavoratore deve essere adibito alle mansioni per le quali è stato assunto o a quelle corrispondenti all’inquadramento superiore che abbia successivamente acquisito ovvero a mansioni riconducibili allo stesso livello e categoria legale di inquadramento delle ultime effettivamente svolte”.
Durante il rapporto di lavoro il dipendente può trovarsi ad affrontare situazioni particolarmente gravose dovute a scadenze, progetti importanti, mancanza temporanea di personale. Si tratta di situazioni sicuramente stressanti, ma entro certi limiti fisiologiche nel corso del tempo.
Quando si può parlare di mobbing e quali prove devono essere portate davanti al Giudice per essere risarciti in modo giusto? Non è semplice dare una risposta definitiva a questa domanda perché, purtroppo, non esiste una disciplina all’interno dell’ordinamento italiano che consenta di classificare esattamente quali sono le attività che sono certamente riconducibili al mobbing e che, pertanto, sono vietate al datore di lavoro o ai colleghi.
Con l’evoluzione del lavoro agile (smart working) negli ultimi anni, soprattutto dopo la pandemia di COVID-19, molte aziende e lavoratori hanno abbracciato questa modalità che offre flessibilità e un migliore equilibrio tra vita privata e professionale