Separazione e divorzio
Nel momento in cui la coppia entra in crisi non sempre è in grado di razionalizzare aspetti della vita quotidiana. Rivolgersi ad un avvocato non significa necessariamente litigare, ma è utile per conoscere i propri diritti ed i propri doveri in modo da poter trovare la migliore soluzione al problema. Il primo passo da compiere è quello di entrare in contatto con un avvocato esperto in materia di separazione e divorzio e metterlo al corrente dei motivi della crisi. Sarà il professionista a consigliare la coppia su come regolare la vita futura in base alle esigenze dei clienti, ovvero a mettersi in contatto con l'altro coniuge per iniziare la trattativa.
L'Avv. Claudia Lantieri da quasi trent’anni assiste i clienti per separazione, divorzio, divorzio immediato e divorzio breve, richieste di addebito nella separazione, affidamento figli, mantenimento figli, calendarizzazione visite genitori e figli, modifica delle condizioni di separazione e divorzio, richiesta di mantenimento ed affidamento figli nati fuori dal matrimonio, richieste di affidamento esclusivo motivate, separazione e divorzio internazionale. Se vuoi ricevere maggiori informazioni su quelli che saranno i tuoi impegni in seguito alla separazione o alla cessazione della convivenza, prendi appuntamento in studio o tramite videoconferenza.
Separazione
La separazione è il primo passo da compiere quando tra i coniugi è venuto meno il progetto di vita comune. La separazione può essere consensuale se entrambe le parti si sono rese conto che non è possibile continuare a vivere insieme. In questo caso sarà necessario contattare l’avvocato matrimonialista e decidere le condizioni per lasciarsi serenamente. Nel caso in cui siano presenti dei figli minori o maggiorenni non autosufficienti sarà necessario prima di tutto pensare al loro benessere sia economico che morale, nonché garantire adeguati rapporti sia con i genitori che con i parenti.
Se invece uno dei due coniugi non vuole separarsi o ritiene di voler chiedere un mantenimento, l’addebito o vi sono altre ragioni per cui non è possibile arrivare ad un accordo, è necessario affidarsi ad un avvocato che sappia ascoltare le esigenze del cliente ed aiutarlo ad affrontare il percorso difficile della separazione giudiziale, sia dal punto di vista morale che materiale.
Divorzio
Per poter ritornare liberi di stato occorre procedere con il divorzio. Senza questa pronuncia il matrimonio è ancora in vita e vincola i coniugi anche se tra gli stessi non vi è più alcuna coabitazione o se hanno già formato una nuova famiglia. Per poter chiedere il divorzio è necessario che siano decorsi 6 mesi dalla separazione consensuale o 12 mesi dalla separazione giudiziale. Tali termini decorrono da quando il Giudice ha sentito le parti per la prima volta.
Può capitare che uno dei due coniugi non sia interessato a chiedere il divorzio ovvero voglia continuare a beneficiare del periodo di vigenza del matrimonio, per l’assegno di mantenimento, per i diritti ereditari o perché non vuole spendere. In questi casi, sapendo che il divorzio è un diritto, è necessario presentare il ricorso presso il Tribunale competente tramite l’assistenza di un avvocato.
Negoziazione assistita
Per ottenere la separazione o il divorzio non sempre è necessario andare davanti al Giudice. L’Istituto della Negoziazione Assistita consente ai coniugi di ottenere il medesimo risultato rimanendo fuori dalle aule di un Tribunale. Occorre che ciascun coniuge si rivolga ad un avvocato, che accetti le regole della negoziazione e che concordi con l’altro coniuge tutte le condizioni per la separazione o lo scioglimento del vincolo di coniugio.
I tempi sono brevi, le condizioni vengono sottoposte al vaglio della Procura della Repubblica e alla fine si ottiene quanto voluto.
Cessazione della convivenza
In caso di famiglia di fatto ovviamente non si potrà chiedere la separazione o il divorzio, ma si rende comunque necessario stabilire delle condizioni in presenza di figli minori o maggiorenni non autosufficienti ovvero in caso di beni in comproprietà da dividere. In questi casi si tratta di verificare quale mantenimento deve essere garantito al figlio minore, chi ha diritto di continuare ad abitare nella casa familiare e se vi sono gli estremi per chiedere un assegno alimentare all’ex convivente. Gli accordi presi dalle parti senza l’ufficialità data da un Tribunale, infatti, non consentono di evitare il sorgere di contrasti tra le parti. Si pensi al mancato versamento dell’assegno per il minore: se non c’è un provvedimento ufficiale non si potrà agire per il recupero coattivo.