La Corte Costituzionale ha ritenuto non punibile chi agevola il suicidio sempre che ricorrano determinate condizioni: l'irreversibilità della patologia fonte di sofferenze psicologiche o fisiche e l'autodeterminazione del soggetto tenuto in vita.
In attesa delle determinazioni del Parlamento sul punto e della stesura della sentenza la Corte ha pubblicato un comunicato.
Cassazione 23024 del 16 settembre 2019
La Cassazione stabilisce che, stante la retroattività della decisione giudiziale di riduzione dell'assegno di mantenimento al momento del deposito della domanda di modifica delle condizioni, le somme già versate non sono ripetibili e quelle non versate non sono più dovute.
Il Presidente del Tribunale di Torino Dott. Terzi ha fissato 179 udienze di separazione in una mattina.
In pochi minuti le coppie sono uscite dall'aula con il provvedimento in mano.
Grazie al processo telematico, alla collaborazione dei legali e del personale degli uffici, ormai a Torino vengono fissate udienze di separazione e divorzio consensuale entro 60 giorni dal deposito del ricorso.
Cassazione 22401 del 6 settembre 2019
La Corte di Cassazione ribadisce il concetto secondo cui sono nulli gli accordi presi in sede di separazione con il versamento di una tantum onde evitare di dover versare un assegno di divorzio.
Nel caso in cui il coniuge beneficiario della somma non sia autosufficiente il Giudice potrà ben disporre il versamento di un assegno di mantenimento divorzile.
Cassazione 21916 del 30 agosto 2019
La Cassazione ha stabilito che in caso di conflitto tra genitori che intendano entrambi trasmettere al figlio minore la propria educazione religiosa, il Giudice può adottare provvedimenti restrittivi solo se vi sono conseguenze pregiudizievoli da accertare in concreto.
L'accertamento deve basarsi sull'osservazione e sull'ascolto del minore.
Diversamente lede la libertà dei genitori nell'educazione anche religiosa.
Il Tribunale di Brescia, con l'ausilio di una CTU approfondita, evidenzia otto elementi utili per riconoscere il caso in ui il figlio minore sia affetto da alienazione da sindorme parentale.
Secondo il consulente sono: 1) campagna di denigrazione; 2) razionalizzazione debole dell'astio; 3) mancanza di ambivalenza; 4) fenomeno del pensatore indipendente; 5) appoggio automatico del genitore alienante; 6) assenza del senso di colpa; 7) scenari presi a prestito; 8) estensione delle ostilità.
Cassazione 21926 del 30 agosto 2019
Niente assegno alla ex moglie che non lavora perché ha accudito i figli.
Secondo la Cassazione la moglie non ha diritto all'assegno di divorzio nel caso in cui il marito abbia contribuito integralmente alla formazione del patrimonio dell'ex coniuge, patrimonio che consente alla stessa di vivere in agiatezza.
Il patrimonio accumulato ha compensato i sacrifici da lei fatti sul fronte professionale.