In base alle linee guida del CNF in caso di separazione consensuale, divorzio congiunto, ricorso congiunto ex art. 337 bis c.c., ricorso congiunto ex art. 710 c.p.c. e ricorso congiunto ex art. 337 quinques c.c. le parti possono rilasciare una dichiarazione sottoscritta e richiedere l’omologa o la sentenza senza comparire in Tribunale, previa trasmissione telematica per il parere al PM.
La Suprema Corte si è pronunciata affermando che il solo mutamento dei criteri stabilito dalla nota sentenza della Cassazione nr. 11504 del 2017 non è sufficiente per ottenere una revisione dell’eventuale assegno di mantenimento stabilito in sede di separazione o divorzio per il coniuge (o nel caso di specie per la figlia).
E' necessario che siano intervenute circostanze nuove sulla base delle quali rivedere l'impegno economico di una delle parti.
Cassazione 1136 del 20 gennaio 2020
Secondo la Corte di Cassazione per ottenere l’addebito a carico della controparte non è necessario provare la relazione extraconiugale, ma basta che il sospetto dell’infedeltà comporti offesa alla dignità ed all'onore del coniuge.
Cassazione 29329 del 13 novembre 2019
Secondo la Cassazione la clausola che impone al conduttore di imbiancare la casa prima della riconsegna è nulla ai sensi dell'art. 79 della L. 392/78, perché attribuisce un vantaggio economico al proprietario che si aggiunge al canone pattuito.
Analogamente la Corte stabilisce che, sebbene il conduttore abbia dichiarato di aver trovato la casa in buono stato, ha diritto di recedere anticipatamente dal contratto nel caso in cui si manifestino muffa e infiltrazioni.
Cassazione 26594 del 18 ottobre 2019
La Cassazione con sentenza 26594/2019 non riconosce un assegno divorzile alla moglie, ancora giovane, che ha deciso di licenziarsi da un lavoro che le assicurava reddito, in quanto l’impossibilità di procurarsi i mezzi adeguati di cui all’art. 5 della legge sul divorzio non dipende da incapacità lavorativa o da fattori esterni, bensì dalla libera scelta della ex moglie.
Cassazione 24925 del 7 ottobre 2019
Secondo la Cassazione i criteri di ripartizione delle spese condominiali, stabiliti dall'art. 1123 c.c., possono essere derogati, come prevede la stessa norma, e la relativa convenzione modificatrice della disciplina legale di ripartizione può essere contenuta sia nel regolamento condominiale (che perciò si definisce "di natura contrattuale"), ovvero in una deliberazione dell'assemblea che venga approvata all'unanimità, o col consenso di tutti i condomini
Cassazione 24210 del 30 settembre 2019
La Cassazione stabilisce che in tema di assicurazione contro i danni, l'inosservanza, da parte dell'assicurato, dell'obbligo di dare avviso del sinistro, secondo le specifiche modalità previste da clausola di polizza, non può implicare, di per sè, la perdita della garanzia assicurativa, occorrendo a tal fine accertare se detta inosservanza abbia carattere doloso o colposo, dato che, nella seconda ipotesi, il diritto all'indennità non viene meno, ma si riduce in ragione del pregiudizio sofferto dall'assicuratore, ai sensi dell'art. 1915 c.c., comma 2.