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Molti genitori che sono in procinto di separarsi si pongono il problema della regolamentazione delle visite tra il genitore non convivente con i figli ed i figli stessi. Soprattutto il padre si chiede quante volte può vedere il figlio o i figli, quanto tempo può rimanere con il figlio o i figli, se può rimanere con loro più giorni durante l'estate o se ci sono delle regole predeterminate.
Negli ultimi anni ci si sforza di sottoporre ai Giudici accordi che prevedano tempi paritari tra i genitori. Si è cercato di trovare le soluzioni più disparate per cercare di continuare la quotidianità con i figli. Tali proposte alternative sono dettate dall’esigenza dei figli di conservare, come previsto dalla legge e anche dal buon senso, il medesimo rapporto che avevano prima della separazione con entrambi i genitori tenendo anche presente che, in ogni caso, anche il genitore non convivente organizza la propria abitazione per poter accogliere i figli, con conseguente impegno economico. Qualche pronuncia, soprattutto in sede consensuale, ha effettivamente previsto il collocamento paritetico o alternato con permanenza dei figli presso ciascun genitore per un numero uguale di giorni. In molti casi sono i Giudici stessi che incentivano i genitori a trovare accordi più conformi a quello che risulta essere lo spirito dell'affidamento condiviso.
Non sempre però è possibile. Se quando la famiglia era unita i genitori potevano vedere i figli tutti i giorni, con la separazione non è più così, salvo trovare soluzioni che a volte vanno a discapito dei figli stessi soprattutto se piccoli. I figli non sono dei pacchi postali che girano da una casa all’altra con i bagagli. Né si può pensare di avere una vita normale riducendosi ad alternarsi nella medesima casa con il solo fine di vedere i figli che rimangono lì e che assistono al girovagare dei genitori a turno. È meglio per tutti stabilire dei tempi sulla base degli impegni scolastici e sportivi o ludici dei figli e di quelli lavorativi dei genitori. Solo in questo modo si può avere un rapporto equilibrato per tutti i componenti della famiglia che già si trovano a vivere un momento difficile. In mancanza di accordo ovviamente sarà il Giudice a decidere sulla base di ciò che viene riferito davanti a lui e sulla base della propria esperienza.
Il calendario che viene predisposto dal Giudice varia in base a molteplici fattori:
- età dei figli
- impegni scolastici dei figli
- impegni lavorativi dei genitori
- distanza tra le due abitazioni
- altro
Per fare un esempio, in caso di figli molto piccoli e di convivenza degli stessi con la madre, si preferisce evitare per i primi tempi il pernottamento del bambino presso l’altro genitore.
Un altro esempio, in caso di figlio minorenne ma di un’età che consente una certa autonomia, si preferisce demandare al rapporto genitore – figlio la regolamentazione dei tempi. Vi sono casi in cui la distanza tra le due abitazioni è notevole. In questo caso si predilige la permanenza dei figli presso il genitore non convivente in tempi più lunghi durante il periodo estivo, e così via.
In casi ordinari le visite genitore – figli vengono spesso disposte dal Giudice nel seguente modo:
- week end alternati dal venerdì sera fino al lunedì mattina quando i figli vengono riaccompagnati a scuola;
- uno o due giorni infrasettimanali dalla sera fino al mattino quando i figli vengono riaccompagnati a scuola;
- dai 15 ai 30 giorni durante le vacanze estive per periodi anche non consecutivi;
- metà delle vacanze di Natale ad anni alterni e le vacanze di Pasqua ad anni alterni.
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