Molti clienti si chiedono quanto devono dare o quanto devono chiedere per il mantenimento dei figli, se ci sono delle tabelle prestabilite. No, non esistono tabelle matematiche indistinte. I fattori che entrano in gioco sono tanti e diversi.
Se il padre guadagna mille euro non deve dare un terzo al figlio o la metà a due figli o tutto a tre figli. Così come se il padre guadagna diecimila euro non deve fare un terzo, il 50% o i due terzi o tutto. Non ha senso e non è così, nonostante in rete girino tanti siti con queste informazioni.
I figli devono essere mantenuti da entrambi i genitori. Quindi tutto varierà sulla base delle entrate di entrambi i genitori, sulla base del tenore di vita della famiglia prima della separazione, sulla base dell’assegnazione della casa coniugale (che entra a far parte del mantenimento) e anche sulla base dei nuovi oneri economici dei genitori.
Se è il padre a dover uscire di casa dovrà necessariamente prevedere un’uscita per un appartamento dove andare ad abitare sia esso in affitto o in seguito all’acquisto.
Se entrambi i genitori lavorano ed hanno uno stipendio simile dovranno contribuire in uguale misura al mantenimento. Se uno dei due non lavora si dovranno prevedere carichi diversi.
In ogni caso occorre avere presente quali sono le esigenze dei figli. Nonostante uno stipendio alto del genitore uscente, in caso di bambino in tenera età non avrebbe senso prevedere un assegno di mantenimento di cinquemila euro al mese se quello non era il tenore di vita prima della separazione. Per avere un’idea di quello che si andrà a versare è possibile porre questa domanda in sede di primo colloquio all’avvocato matrimonialista o divorzista che abbia esperienza nel settore.
Si tenga comunque che l’assegno di mantenimento, secondo le linee guida del Tribunale di Milano comprende il vitto, la mensa scolastica, il concorso alle spese di casa (canone di locazione, utenze, consumi), l'abbigliamento ordinario inclusi i cambi di stagione, le spese di cancelleria scolastica ricorrenti nell’anno, i medicinali da banco.
Vi sono poi spese extra assegno, che devono essere versate a parte con percentuale da stabilire tra i genitori, distinte nel seguente modo:
a) visite specialistiche prescritte dal pediatra o medico curante; b) cure dentistiche presso strutture pubbliche; c) trattamenti sanitari prescritti dal medico di base/ specialista ed erogati dal Servizio Sanitario Nazionale; d) tickets sanitari; e) occhiali o lenti a contatto per uso non cosmetico se prescritte dallo specialista; f) farmaci prescritti dal medico curante/ pediatra di base o dallo specialista anche se non coperti dal Servizio Sanitario Nazionale;
a) cure dentistiche, ortodontiche e oculistiche presso strutture private; b) cure termali e fisioterapiche; c) trattamenti sanitari non erogati dal Servizio Sanitario Nazionale, ovvero previsti dal Servizio Sanitario Nazionale ma effettuati privatamente; d) farmaci omeopatici;
a) tasse scolastiche e universitarie per la frequentazione di istituti pubblici; b) libri di testo; c) materiale di corredo scolastico di inizio anno comprensivo anche della dotazione richiesta dalla scuola per attività sportiva rientrante nella ordinaria programmazione didattica; d) dotazione informatica ( pc/ tablet) imposta dalla scuola ovvero connessa al programma di studio differenziato (BES); e) assicurazione scolastica; f) fondo cassa richiesto dalla scuola; g) gite scolastiche senza pernottamento; h) spese per mezzi di trasporto pubblico (bus/treno) dal luogo di residenza all’istituto scolastico;
a) tasse scolastiche e universitarie per la frequentazione di istituti privati; b) gite scolastiche con pernottamento; c) corsi di recupero e lezioni private; d) corsi di specializzazione/ master e corsi post universitari in Italia e all’estero; e) alloggio presso la sede universitaria;
a) tempo prolungato, pre-scuola e dopo-scuola; b) centro ricreativo estivo (oratorio, grest, campus organizzati da scuole pubbliche o da enti territoriali);
Spese extrascolastiche con accordo (da documentare)
a) corsi di lingue; b) corsi di musica e strumenti musicali; c) attività sportive e pertinente abbigliamento e attrezzature (comprese le spese per iscrizioni a gare e tornei); d) spese per attività ludiche e ricreative (pittura, teatro, boy- scout) e) baby sitter; f) viaggi studio in Italia e all’estero, stage sportivi e vacanze senza i genitori; g) spese per conseguimento delle patente di guida (corso e lezioni); h) acquisto e manutenzione (comprensivo di bollo e assicurazione) per il mezzo di trasporto dei figli.
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