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Ogni condomino deve pagare le spese condominiali, cioè quelle spese che il condominio affronta per la conservazione ed il migliore godimento del bene comune. Tale principio molte volte non viene rispettato per una serie di motivi.
Come ben noto i debiti che il condominio ha nei confronti dei propri fornitori sono debiti che hanno unicità. Ma cosa può fare il terzo per riscuotere il proprio credito?
La Corte di Cassazione ha escluso la solidarietà tra i condomini sentenziando che: "La solidarietà passiva, in linea di principio, esige la sussistenza non soltanto della pluralità dei debitori e della identica causa dell'obbligazione, ma altresì della indivisibilità della prestazione comune; in mancanza di quest'ultimo requisito e in difetto di una espressa disposizione di legge, la intrinseca parziarietà della obbligazione prevale. Considerato che l'obbligazione ascritta a tutti i condomini, ancorché comune, è divisibile, trattandosi di somma di danaro, e che la solidarietà nel condominio non è contemplata da nessuna disposizione di legge, dal momento che l'art. 1123 c.c., interpretato secondo il significato letterale e secondo il sistema in cui si inserisce, non distingue il profilo esterno da quello interno; rilevato, infine, che - in conformità con il difetto di struttura unitaria del condominio, la cui organizzazione non incide sulla titolarità individuale dei diritti, delle obbligazioni e della relativa responsabilità - l'amministratore vincola i singoli nei limiti delle sue attribuzioni e del mandato conferitogli in ragione delle quote, le obbligazioni e la susseguente responsabilità dei condomini sono governate dal criterio della parziarietà, secondo regole consimili a quelle dettate dagli artt. 752 e 1295 cod. civ. per le obbligazioni ereditarie".
Quindi il creditore può agire nei confronti del singolo condomino solo limitatamente alla quota di questi.
La domanda che sorge a questo punto è: ma può chiedere il pagamento anche a quei condomini che hanno pagato regolarmente le spese condominiali? No, salvo casi particolari. Prima deve chiedere il pagamento ai condomini morosi segnalati dall’amministratore di condominio e solo dopo agli altri. Si tenga presente che molto più semplice e immediato per il creditore aggredire il conto corrente del condominio.
L’amministratore di condominio, invece, dovrà agire con decreto ingiuntivo nei confronti dei condomini morosi per riscuotere il pagamento di quanto non onorato. Il codice civile, infatti, stabilisce che: "Per la riscossione dei contributi in base allo stato di ripartizione approvato dall'assemblea, l'amministratore, senza bisogno di autorizzazione di questa, può ottenere un decreto di ingiunzione immediatamente esecutivo, nonostante opposizione, ed è tenuto a comunicare ai creditori non ancora soddisfatti che lo interpellino i dati dei condomini morosi”. L’amministratore di condominio potrà anche sospendere il condomino moroso dall’utilizzo di quei beni comuni che possono essere separati.
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